giovedì 27 gennaio 2011

Lignano curiosa

Parlo di curiosità, perchè la storia spesso ne riserva di interessanti, ed anche quella di Lignano ne ha, per quanto essa sia una città ancora giovane.

Giovane perchè non vi sono riferimenti storici "moderni" se non a partire dal 1903, quando l'undici aprile venne fondato il primo stabilimento balneare; per il resto, un'assenza praticamente totale di abitazioni, fatti salvo i tipici "casoni" dei pescatori maranesi, ed una chiesetta della metà del sedicesimo secolo.

Malgrado ci siano riferimenti di epoca romana, all'inizio del novecento era così, una lingua di sabbia nuda e deserta in fronte al mare, selvatica e braccata dai lupi; i romani infatti la chiamarono Lugnanum ed anche Lupignanum, a ricordo dei branchi di animali e della loro numerosità, e questi nomi appaiono in documenti ufficiali già dal sesto secolo.

E così, da quel 1903 inizia la storia della Lignano di oggi, una storia di crescita, di successi ma anche di battaglie feroci, segnata da una sollevazione popolare nata per promuovere, anche con azioni eclatanti (occupazione e taglio dei ponti di collegamento con la terraferma) che la portarono ad essere Comune autonomo.

Il 21 luglio del 1959 arrivò il "Decreto legge" con cui Lignano diventava, da frazione del Comune di Latisana, un Comune a sè stante. Ne seguì la legge numero 552 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero 185 del 3 agosto 1959. Lignano Sabbiadoro, così, nasceva!

Il lungomare ed i suoi pini fanno parte della storia cittadina, eccome!

Il Lungomare Trieste è infatti uno dei tratti caratteristici della città; venne progettato e finanziato dal Genio Militare nel 1915 e completato nel 1935 su espressa volontà del Re Vittorio Emanuele III, con lo scopo di predisporre una pista per il transito di mezzi bellici d’artiglieria pesante nella zona ovest e per l’approdo di idrovolanti nella fascia est, dove tra l’altro insistono ancora delle fortificazioni.

Tutto ciò fu previsto per la difesa dei confini Italiani dagli eventuali attacchi della marina dell’impero Austro-Ungarico, che era riuscito ad avanzare sino alla località Porto Buso, portando quindi Lignano a rappresentare l'ultimo avamposto ed approdo marittimo Italiano.

La struttura che costituisce la strada del lungomare non è quindi di ordinaria progettualità ma bensì caratterizzata da calcestruzzo ad alta resistenza, armato con rete in acciaio di struttura romboidale, e questo per sopportare e garantire le varie sollecitazioni dovute al transito di mezzi bellici. Una "strada corazzata", insomma.

L’opera successivamente venne destinata ad un uso diverso e nello specifico a strada per viabilità turistica; questo avvenne grazie ai finanziamenti ottenuti dall’allora Commissario Prefettizio Camillo Gaspari che incaricò il Genio Civile di abbellirla con la posa di 200 piante di “Gelso da Carta” (dai frutti commestibili), senza però che ne fosse modificata la struttura originale.

L’asse fu quindi considerato opera di vanto nazionale, tanto da spingere in visita nel 1940 perfino il Principe Umberto, poi Re d’Italia con l'appellativo di "Re di maggio".

(Note storiche a cura di Alex Buosi)

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