Al Ministro dell'Interno
Per sapere
Premesso che:
- A fronte delle innumerevoli promesse, annunci e spot fatti dal Governo sul tema della sicurezza sin dalla campagna elettorale del 2008, ogni giorno sono indetti scioperi e manifestazioni (come quella dello scorso 18 ottobre organizzata in molte città dalle varie sigle sindacali della Polizia di Stato, della Polizia penitenziaria, del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco) per protestare contro un Esecutivo che nei fatti continua a non dare nè ascolto nè seguito alle precise e chiare richieste degli operatori della Forze dell’ordine, quali: più risorse per la gestione dell’attività ordinaria (organici, automezzi, tecnologia, stipendi, straordinari), certezza delle sentenze di condanna, nuove misure legislative relative all’indagato-imputato, investimenti per le strutture carcerarie.
- Nel quadro dei generali tagli lineari, non si comprende quanto stia accadendo in piccole e tranquille realtà della provincia italiana (come ad esempio nel Codroipese, Udine), ove il Ministero dell’Interno ha obbligato le Prefetture a dirottare i già scarsi organici di questure e commissariati in una eccezionale mobilitazione di servizio congiunto esercito-polizia che vede l’impiego di 9-12 operatori al giorno nel pattugliamento di strade e piazze dalle 7 di mattina alle 1 di notte.
- Dopo tre anni di promesse disattese, si chiede al Governo solo concreti ed immediati atti conseguenti agli impegni reiteratamente assunti
se intenda o meno ripristinare la totalità delle risorse destinate al comparto sicurezza per consentire agli operatori delle Forze dell’ordine di assolvere al meglio ai propri compiti
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