domenica 31 luglio 2011
sabato 30 luglio 2011
Il Paese virtuale
Mentre la questione sociale esplode, il Governo parla di processo lungo o breve oppure di ministeri a Monza. E’ surreale questa distanza fra governo e Paese!
Noi siamo pronti a lavorare anche nel mese di agosto su provvedimenti seri, su misure che allontanino le spettro di una crisi drammatica alla quale va data assolutamente risposta; come opposizione responsabile l’Udc è d’accordo con il monito del Presidente della Repubblica alla politica, perché contro la crisi serve una forte coesione nazionale.
La convinzione di assumere rapide iniziative oggi è rafforzata da due notizie: i mercati che danno un segnale di sfiducia alla politica italiana ed il rapporto Svimez che rende noto che al Sud 3 giovani laureati su 4 sono disoccupati.
Davanti a una crisi così drammatica, oggi è necessario dare una risposta.
venerdì 29 luglio 2011
Crisi: ci sia un impegno concreto, anche ad agosto
Basta con le perdite di tempo, serve subito una risposta alla parte produttiva del Paese. Come opposizione diciamo al Governo che siamo pronti a lavorare anche ad agosto se verranno presentati dei provvedimenti concreti; al Presidente del Consiglio chiediamo di aprire occhi ed orecchie per dare delle risposte alla parte produttiva del Paese, quando dice che il Governo non sta facendo nulla per migliorare la situazione economica e sociale.
Noi dell’opposizione vogliamo dare il nostro contributo per rispondere all’appello delle parti sociali, ecco perchè non faremo le barricate: non ce le possiamo permettere in un Paese che affonda.
Sarebbe gravissimo se il monito delle Parti Sociali cadesse nell’indifferenza.
La sezione di Lignano Sabbiadoro interpreta
e condivide pienamente le parole di
Pier Ferdinando Casini
giovedì 28 luglio 2011
Ministeri: serietà o buffonate?
Il Presidente della Repubblica, preoccupato per l’apertura di sedi decentrate di ministeri, interpreta un’esigenza di serietà avvertita in tutta la nazione. L’apertura di sedi ieri al nord e domani magari nel Mezzogiorno getta sulla politica il discredito finale.
(da un pensiero di Pier Ferdinando Casini)
mercoledì 27 luglio 2011
L'insostenibile commedia delle autocorriere
E' ancora in primo piano il problema dell'Autostazione delle Corriere di Lignano Sabbiadoro: da ben due anni arrivi e partenze dei grossi mezzi pubblici sono stati "traslocati" lungo Via Latisana, arteria centralissima e già oberata dal traffico cittadino, senza però predisporre alcuna struttura per la sosta ed il conforto dei passeggeri in transito, che sono costretti ad attendere in piedi ovvero a sedersi sui "muretti" degli edifici privati...
Non può più essere taciuta una situazione come questa, che produce un disagio davvero insostenibile: ci siamo pronunciati più volte, e speriamo davvero che questa sia l'ultima e che l'Amministrazione Comunale si impegni a risolvere rapidamente e definitivamente il problema.
Come ha indicato con forza il nostro segretario, Adriano Lazzarini, la situazione attuale è inadeguata e quasi offensiva verso quei canoni di accoglienza che una località turistica come Lignano Sabbiadoro deve fornire ai suoi "clienti" e visitatori. Ma non solo, tutto questo determina un forte disagio anche agli stessi residenti ed è foriera di possibili "guai" vista la scarsa sicurezza stradale derivante dalla presenza di tali mezzi al centro di una località come Lignano Sabbiadoro.
Ascoltando i residenti ed i turisti si nota una crescente insofferenza al riguardo, e non mancano nè le manifestazioni spontanee nè le numerose lettere di protesta, mentre è annunciata a breve anche la costituzione di un Comitato Civico al riguardo.
L'UDC chiede quindi con forza all'Amministrrazione Comunale di procedere ad una riprogrammazione immediata della dislocazione della stazione, secondo le indicazioni già presentate in Commissione Viabilità e Traffico, cercando così di rispettare una collocazione alquanto periferica, servita da una buona e capillare rete di collegamento tramite piccoli autobus, alimentati a metano o meglio elettrici, che poco inquinano e che potrebbero fare capolinea, ad esempio, presso l'attuale Parkint Auto-Terminal di City o presso un altro sito, scelto con la dovuta intelligenza.
L'utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, come quelli a trazione elettrica, rilancerebbe anche l'immagine turistica di una Lignano "verde ed ecologica", suscitando interesse ed attenzione presso quella fascia di turisti, e non sono pochi, sensibili ai temi dell'ambiente.
Adriano Lazzarini ci ricorda, infine, che la gran parte dei cittadini che hanno partecipato al nostro sondaggio d'opinione si era già espressa in questo senso, e che dunque questa voce va ascoltata e tenuta in doverosa considerazione.
Noi dell'UDC lo facciamo, come sempre quando si tratta di porre attenzione alle concrete esigenze del territorio, e questo è uno dei punti fondamentali del programma di lavoro che stiamo predisponendo in vista delle prossime Elezioni Amministrative.
martedì 26 luglio 2011
In cordoglio di David Tobini
Abbiamo appreso con grande dolore la notizia della morte del caporal maggiore Tobini e del ferimento di altri due commilitoni in Afghanistan.
L'ennesimo sacrificio di un nostro militare per l'affermazione della pace e della libertà in quella regione impone alle istituzioni una forte assunzione di responsabilità a sostegno delle nostre Forze Armate e contro le solite strumentalizzazioni che anche oggi purtroppo non mancheranno.
Tutti noi dell'UDC chiediamo dunque al governo di riferire in Parlamento sull'accaduto, ma anche di promuovere un dibattito che affronti serenamente i risultati del nostro impegno e le future strategie da intraprendere in accordo con gli alleati.
Nel frattempo, esprimiamo le nostre condoglianze piu' sentite alla famiglia del soldato caduto ed ai suoi colleghi, unitamente agli auguri di una rapida guarigione per i militari rimasti feriti.
lunedì 25 luglio 2011
Quando si lavora seriamente...
... è piacevole avere riscontro del proprio impegno. Quanto segue è un estratto della e-mail inviata da un cittadino al nostro onorevole Angelo Compagnon, a dimostrazione dell'apprezzamento dell'impegno che noi dell'UDC mettiamo nel servizio al Paese.
Caro Onorevole Compagnon, Lei continua a stupirmi. Riconosco nel suo modo di procedere una mia caratteristica: la caparbietà illuminata. Sono un ariete ed ho sempre creduto in ogni buona battaglia, come è senz’altro quella del «ristoro integrale» dei risparmiatori Alitalia. Per quanto riguarda il Suo ddl 4478, spero e credo che non sia solo una presa di posizione post emendamenti ritenuti inammissibili, ma che Ella vorrà, con tutte le Sue Forze e Capacità, portarlo in porto approfittando del contesto politico parlamentare e governativo estremamente favorevole venutosi a creare dopo l’approvazione e l’accoglimento dei seguenti (...) ODG 9/4357-A/118 (...) ODG 9/4357-A/14916 (...) ODG 0/2791/23/0506.
Con stima e riconoscenza, Le porgo i miei più Cordiali Saluti anche a nome di mia moglie e dei miei figli, che tanto si aspettano dall’esito positivo di questa vertenza.
domenica 24 luglio 2011
Io Cambio l'Italia con il Terzo Polo
Manifesto della Prima Convention Nazionale
1) UN GOVERNO CONTRO IL DECLINO
Gli italiani pretendono dalla politica un radicale cambio di stagione. Un cambio di governo, di sistema, di mentalità. I risultati delle elezioni amministrative, e l’alta affluenza ai referendum, non hanno lasciato spazio a dubbi. Ma è il grande pericolo che l’Italia corre con gli attacchi della speculazione finanziaria a dirci che nulla può più rimanere come prima. La debolezza strutturale del Paese e l’inaffidabilità della sua leadership, ci espongono ormai a rischi mortali. Perciò una decisa svolta nel governo del Paese non è più solo un’opportunità sulla quale discutere: è una vera e propria urgenza per evitare il declino della nazione. Più tardi se ne prenderà atto, più pesante sarà il rischio per il nostro futuro.
Il Terzo Polo ribadisce la strada maestra, già più volte indicata, per scongiurare il peggio: l’avvio di una nuova storia politica segnata dall’unità e dalla responsabilità nazionale. E’ questa l’unica chance, non a caso ripetutamente evocata dal presidente Napolitano, per affrontare, con la forza di un impegno comune di ricostruzione, i difficilissimi passaggi che ci attendono. Nessuna delle coalizioni bipolari in campo è in grado, da sola, con la vecchia illusione dell’autosufficienza, di affrontare l’insieme delle misure necessarie a risollevare il Paese. Il senso dello Stato delle opposizioni che, la scorsa settimana, hanno permesso di accelerare l’approvazione di una manovra che pure non condividevano (perché priva di progetto, farcita di nuove tasse e duramente punitiva per le famiglie) lo ha dimostrato. Solo un condiviso amore per il bene comune e per l’interesse nazionale può salvarci. Ora bisogna dimostrare che non si è trattato solo di una rondine. Che una nuova primavera italiana può cominciare.
Il Terzo Polo pone dunque una seria questione ai partiti di governo: il passo indietro del premier devono chiederlo solo le opposizioni? Non è ormai evidente a tutti che così l’Italia non ce la fa? L’attuale maggioranza potrebbe proporre un governo di unità con una diversa leadership, evitando così all’Italia altre perdite di tempo e indirizzandola verso l’unica strada di salvezza. Ma, se non riesce a farlo, meglio andare alle elezioni. Elezioni che aspettiamo sicuri di una nostra forte affermazione, decisiva per formare qualsivoglia governo.
Abbiamo alle spalle un ventennio sprecato. E davanti un decennio difficile. Perciò è urgente dar vita a una svolta politica: perché occorre mettere in campo un progetto, nuovo e condiviso, di modernizzazione del Paese e di definitivo rilancio del sud e del Mediterraneo. Il rigore di bilancio è un obbligo vitale. Ma esso deve sapersi coniugare con la necessità, altrettanto vitale, di riforme per la crescita. L’una “visione”, in assenza dell’altra condannerebbe comunque l’Italia. Da questo punto di vista facciamo nostra l’ “agenda Draghi”: l’insieme delle considerazioni e delle proposte elaborate dal nuovo presidente della Bce, nella sua ultima relazione alla Banca d’Italia che qui sintetizziamo:
- No ai tagli lineari. Essi impediscono “di allocare le risorse dove sono più necessarie e penalizzano le amministrazioni più virtuose”. “occorre invece un’accorta articolazione della manovra, basata su un esame di fondo del bilancio degli enti pubblici, voce per voce, commisurando gli stanziamenti agli obiettivi di oggi, indipendentemente dalla spesa del passato”.
- Una riduzione significativa delle aliquote fiscali sui redditi dei lavoratori e delle imprese.
- Aiutare la patrimonializzazione delle piccole e medie imprese. L’obiettivo deve essere quello di “creare imprese più grandi, in grado di accedere efficacemente ai mercati internazionali”.
- Innalzare, in tutte le fasce, i livelli di apprendimento tra i più bassi dell’Occidente, proponendosi un aumento del 10°% dei laureati.
- Approdare a un moderno sistema di concorrenza nel settore dei servizi di pubblica utilità, nel quale il cittadino sia più protetto.
- Dotarsi con rapidità di un più moderno sistema di infrastrutture perché “incertezza dei programmi, carenze nella valutazione dei progetti e nella selezione delle opere, frammentazione e sovrapposizione di competenze, inadeguatezza delle norme sull’affidamento dei lavori e sulle verifiche degli avanzamenti producono da noi opere meno utili e più costose che altrove”.
- Riequilibrare la flessibilità del mercato del lavoro, oggi concentrata nelle modalità d’ingresso, per superare il dualismo di tutela tra lavoratori a tempo indeterminato e precari che colpisce in modo radicale le giovani generazioni.
- Incentivare la partecipazione femminile al mercato del lavoro.
Una visione su tutte le altre deve orientare l’azione delle classi dirigenti: il futuro dei giovani. Perché essi sono il futuro dell’Italia. Il nostro sta diventando un paese per vecchi (che peraltro litigano tra loro), lontano dalle moderne sensibilità ecologiche e non più in grado di garantire gli stessi standard di benessere e di felicità che i nostri padri hanno garantito a noi.
2) UN CAMBIO DI STAGIONE
Tutto ciò che sta accadendo in Italia dà sempre più ragione alle nostre previsioni. La stagione storica chiamata Seconda Repubblica consuma oggi il suo tramonto con un desolante fallimento: non ha trovato soluzione ad alcuno dei nodi costituzionali, politici, economici che bloccavano il Paese. 17 anni dopo, siamo ancora al punto di partenza. Ecco allora le ragioni dell’affacciarsi di una nuova crisi di sistema. La nostra azione è orientata su un chiaro obiettivo: uscire dalla Seconda Repubblica evitando qualsiasi genere di trauma all’Italia, in un momento assai delicato della sua storia. Ci siamo uniti per andare oltre l’insensata guerra tra berlusconismo e antiberlusconismo. Per evitare che il dopo-Berlusconi sia segnato da un nuovo pericoloso vuoto nella nostra democrazia. Perciò è nato il Terzo Polo: per fare in modo che, a differenza degli anni Novanta, la politica sia in grado di proporre una chiara via politica d’uscita dalla crisi di sistema.
Tutti noi, partiti dal centrodestra o dal centrosinistra, abbiamo pensato che, finita la guerra fredda, la nuova era bipolare avrebbe finalmente aperto la stagione di una compiuta democrazia occidentale. Ma tutti noi, abbiamo dovuto prendere atto che quello che si è insediato in Italia non è un vero bipolarismo. Un vero bipolarismo assegna all’alternanza la competizione sui programmi coltivando viceversa, con orgoglio, la condivisione dei valori che danno corpo all’unità della Nazione. Un vero bipolarismo, esalta la collaborazione tra i poteri, una comune concezione della legalità, una condivisa cultura istituzionale che diventa l’alfabeto civico del Paese, della maggioranza come dell’opposizione. Ebbene, è ormai purtroppo evidente che l’Italia é lontana anni luce da tutto ciò: siamo ormai una sorta di Repubblica insieme autoritaria e anarchica dove contrapposti populismi hanno colpito al cuore il senso dello Stato. Il bipolarismo italiano si è configurato come la forma politica di una nuova guerra civile ideologica.
Tutti crediamo nella democrazia dell’alternanza e nella sovranità del cittadino-elettore. Ma in nessuna terra ispirata dal costituzionalismo liberale chi vince diventa il padrone del Paese e chi perde, un nemico da piegare. Un vero bipolarismo occidentale è il nostro comune obiettivo. Il falso bipolarismo italiano è il nostro comune avversario.
Il berlusconismo è stato, nell’ultimo ventennio, il filo conduttore del bipolarismo. Esso ha significato per molti italiani la speranza di una modernizzazione del Paese. Ora l’illusione è caduta: tutti i più importanti progetti dell’era berlusconiana, la rivoluzione liberale, la riduzione fiscale, la modernizzazione delle infrastrutture, la centralità della piccola e media impresa, il primato del merito, si sono eclissati come stelle cadenti. Così il berlusconismo, da chance di rinnovamento, si è oggi trasformato nel più spinoso ostacolo alla modernità dell’Italia.
3) UNA VERA ALTERNATIVA
Ma la crisi di sistema, il cui epicentro è nella degenerazione del Pdl, ha finora trovato il suo interfaccia nell’immobilismo della sinistra. Perciò ci sentiamo di mettere in guardia il Pd dall’illusione che i recenti risultati elettorali consentano, con prematura euforia, di accomodarsi alla guida di una nuova “gioiosa macchina da guerra”. Il voto, infatti, non ha in nessun modo sciolto l’eterno nodo di Gordio della sinistra: quello tra riformismo e antagonismo. Anzi, per certi aspetti, come in molti hanno osservato, l’ha reso più acuto. Il Pd è certamente indispensabile per salvare l’Italia. Ma se insiste nell’immaginare “coalizioni bipolari” (e leggi elettorali) per le quali risulta inevitabile accordarsi con forze antagoniste, vuol dire che persevera nello stesso errore degli ultimi decenni. Dalle riforme costituzionali alla modernizzazione economica, dalla politica estera alle politiche sociali, le Unioni vecchie o nuove che siano, non producono riforme e governo, ma solo paralisi.
E’ ora che lo si capisca: noi non guardiamo al passato, coltiviamo il futuro. Tutto nel mondo sta cambiando ed é ora che un Grande Mutamento attraversi finalmente anche l’Italia. Appunto, un cambio di stagione. Di fronte a tale stretta storica il Terzo Polo si presenta con la chiarezza di tre stelle polari, ragioni e garanzia della nostra unità.
Siamo il Polo dell’unità nazionale.
Pronto a difenderla in ogni momento tornasse minacciata e pronto, in ogni caso, a combattere l’egoismo geografico della Lega. Ma soprattutto consapevole che, per preservarla, non basta la retorica celebrativa: essa, infatti, non è ancora compiuta. A 150 anni dalla nascita dell’Italia è arrivato il tempo della riconciliazione nazionale, della pacificazione di una terra che deve saper illuminare l’identità eccezionale della cultura e della storia ritrovando le ragioni di una convivenza ricca di valori condivisi.
Siamo il Polo della ricostruzione della Repubblica.
E’ saltato l’equilibrio previsto dalla nostra Carta. La rappresentanza delle assemblee elettive, dal Parlamento ai consigli comunali, è tata vilipesa e resa pleonastica. Le nomine delle oligarchie hanno destituito la sovranità popolare. La forza di innovazione e di filtro dei corpi intermedi è stata irrisa e schiacciata. Lo scontro con l’ordine giudiziario ha superato il livello di guardia. Il sistema è tutto da ricucire e riorganizzare e la politica deve fare numerosi passi indietro (non difendendo costi e privilegi che non hanno ragione di esistere). Perciò occorre un nuovo disegno costituente. Siamo il Polo che lavorerà per una riforma costituzionale finalmente condivisa.
Siamo il Polo di una nuova etica pubblica.
Polo della legalità, contro gli opposti estremismi dell’impunità e del giustizialismo, che in realtà si tengono per mano. Polo della vita per un buon uso della scienza e della ricerca, che non tradisca il diritto naturale. Polo del limite, contro gli eccessi della volgarità televisiva e mediatica, contro il dilagare dello sfruttamento dei corpi femminili e infantili, della caduta di ogni senso della vergogna. Polo della sobrietà negli stili di vita e nei comportamenti privati e pubblici. Polo del senso dell’autorità: ormai decaduto nella scuola, nella famiglia, nello Stato.
Il Terzo Polo è dunque un’alleanza di rinnovamento costituzionale, di modernizzazione liberale, di promozione sociale, di ricostruzione morale. Siamo la più concreta alternativa in campo per salvare e cambiare l’Italia.
sabato 23 luglio 2011
L'Agenda Draghi: 8 punti per la Terza Repubblica
Se lo slogan del Terzo Polo è "Io Cambio l'Italia", ora si tratta di tracciare un programma di lavoro per giungere a questo risultato.
Pensandoci bene, perchè non riprendere in mano la cosiddetta Agenda Draghi, sviluppata dal Governatore della Banca d'Italia e futuro capo della Banca Centrale Europea?
Bisogna però stare molto attenti, perchè adesso come non mai è necessario restare uniti ed affrontare la tempesta tutti insieme, prendendo le scelte indispensabili al Paese; aver rimandato per tre anni questo approccio, questo indispensabile approccio, ci ha portati infatti al varo di una manovra economica esorbitante ed iniqua.
Ed allora vediamo cosa fare...
Il primo punto da seguire è l'abolizione dei famigerati tagli lineari, che impediscono una corretta assegnazione delle risorse e non consentono di premiare le amministrazioni serie e virtuose, facendo un "di tutta l'erba un fascio" senza ragione nè ragionevolezza.
Il secondo punto da seguire è una riduzione importante delle tasse sui redditi dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese, aiutando così chi si trova oggettivamente in difficoltà e rilanciando veramente l'economia del paese.
Il terzo punto è un programma di aiuti alle piccole e medie imprese, per consentirne una reale ricapitalizzazione, dando loro forza e solidità nell'affrontare sia le situazioni di crisi che i nuovi mercati, soprattutto internazionali.
Il quarto punto è fondamentale e riguarda un serio, serio, serio programma di miglioramento del livello di istruzione del Paese, proponendoci da un lato di raggiungere l'eccellenza in campo internazionale e dall'altro un aumento di almeno il 10% del numero dei laureati.
Il quinto momento del nostro impegno riguarda lo sviluppo di un solido e moderno sistema di concorrenza nei pubblici servizi, nel quale il cittadino sia da un lato più garantito e più protetto rispetto alla situazione attuale e dall'altro possa avere servizi migliori a prezzi di vantaggio.
Il sesto momento deve essere quello della modernizzazione del Paese, attraverso un nuovo sistema di infrastrutture, perchè l'attuale situazione determina incertezze nei programmi, carenze nella valutazione e selezione delle opere prioritarie, sovrapposizione delle competenze per cui tutti parlano e nessuno decide, inadeguatezza delle norme sull'affidamento e sul controllo dei lavori. E tutto questo significa opere meno utili e più costose che in altri paesi.
Al settimo posto noi dell'UDC mettiamo il necessario riequilibrio del mercato del lavoro, rivedendo il principio di una flessibilità che tutela i lavoratori a tempo indeterminato ma punisce il precariato colpendo così in maniera avvilente le giovani generazioni.
E, per finire, all'ottavo punto mettiamo senza dubbio una seria politica di incentivazione della prsenza femminile nella società, sia in quella del lavoro che in quella sociale, a tutti i livelli ed in tutte le situazioni.
Queste riflessioni non sono in ordine di importanza,
non ci sono priorità: sono otto punti da fare tutti,
subito, senza indugi.
non ci sono priorità: sono otto punti da fare tutti,
subito, senza indugi.
UDC: Un Discorso Concreto
e gli altri?
venerdì 22 luglio 2011
Sulla pelle dei nostri militari non si gioca
Riportiamo le tristi parole del Presidente dei Senatori dell'UDC, Gianpiero D'Alia: "Non si gioca sulla pelle dei militari italiani impegnati nelle missioni internazionali di pace. Sul rifinanziamento non si possono scaricare le tensioni che attraversano il governo o le gravi parole del viceministro Castelli.
Noi siamo per votare oggi e se il governo e la maggioranza sono spaccati su un tema fondamentale come la politica estera e di sicurezza traggano le loro conseguenze, ma sulla pelle di chi rischia la vita ogni giorno per tenere alto il nome dell'Italia non si può giocare".
E' questo lo spirito di tutti noi dell'Unione di Centro.
giovedì 21 luglio 2011
Ministeri: giù le mani da Villa Reale!
I giovani dell'UDC lombarda si mobilitano contro l'incomprensibile insediamento delle sedi ministeriali che avverrà sabato prossimo, al mattino. Insediamento di cosa, poi? Sono ministeri, sedi di rappresentanza, uffici periferici, spot elettorali, o cos'altro ancora?
Secondo i giovani dell'UDC l'insediamento di tre ministeri a Villa Reale altro non sarebbe che "uno specchietto per le allodole, un demagogico e scandaloso spreco di denaro pubblico che i leghisti mettono sulle spalle dei cittadini per realizzare un inutile vezzo volto a spostare dalla Capitale tre ministeri senza portafoglio, già marginali a Roma, in un centinaio di metri quadri presso uno stabile storico patrimonio di tutti'.
"I cittadini monzesi dovrebbero indignarsi e unirsi a noi - ha sottolineato Alberto Garbo, coordinatore regionale dei giovani centristi - per la disponibilità del loro sindaco rispetto ad un patrimonio collettivo come quello della Villa Reale e per la scelta dei leghisti di acquistare gli arredamenti degli uffici a Catania, mancando di rispetto agli artigiani della Brianza, capitale mondiale del mobile".
UDG: Unione dei Giovani!
mercoledì 20 luglio 2011
Promesse e Carburanti
I rincari sui carburanti nuociono a tutti,
alle famiglie, alle imprese, al turismo.
L'UDC si oppone con forza a questi inutili salassi.
Poche settimane fa l'onorevole Angelo Compagnon, segretario regionale dell'UDC, ha impegnato il Governo tramite un opportuno Ordine del Giorno a non aumentare le accise sui carburanti, potendo reperire in altro modo le risorse necessarie al finanziamento del Fondo Unico dello Spettacolo.
Invece, piuttosto che mantenere gli impegni assunti in Parlamento, il Governo ha reso operativi gli aumenti previsti, per ben 19 centesimi al litro!
Di cosa ci sorprendiamo, allora, quando i prezzi "alla pompa" superano di giorno in giorno nuovi record e sfondano a volte il muro di 1,600 euro?
E' certamente una vergogna di palazzo, e siamo dunque a chiedere al Governo e ai suoi rappresentanti di mantenere senza se e senza ma gli impegni assunti in Parlamento, perchè tutti gli italiani si accorgono, ogni volta che fanno il pieno di carburante, quanto il Governo stesso promette ma non mantiene.
Basta, basta davvero mettere le mani nelle tasche degli italiani!
martedì 19 luglio 2011
Il governo "tecnico" è una soluzione?
Non esiste l’ipotesi di un governo tecnico, perchè i governi possono e devono essere sempre e solo politici.
Noi chiediamo un governo politico di responsabilità nazionale, in quanto la politica deve capire che bisogna passare ad una fase nuova, ad un armistizio tra le parti, ad una serenità nei rapporti tra i partiti dalla quale nasca un impegno comune perché l’Italia ha bisogno di scelte precise.
E’ da tempo che diciamo che il Paese deve liberarsi dai litigi permanenti, dalla paura e dall'immobilismo del non saper scegliere tra nuove elezioni e quella del mantenimento della situazione attuale.
C'è chi pensa solamente in funzione del numero dei voti, ma questa non è responsabilità: i voti sono nient'altro che la conseguenza delle nostre scelte e delle nostre azioni! Facciamo finalmente le scelte che sono necessarie all’Italia per superare la crisi, e così vedremo che un governo tecnico non e’ una soluzione, ma rischia solamente di essere un ulteriore problema.
lunedì 18 luglio 2011
Via libera ai congressi
C'è un unico modo di capire e risolvere i problemi reali della gente, ed è quello di dare la parola ai cittadini. Da questo pensiero di Angelo Compagnon, deputato e segretario regionale dell'UDC, nascono le semplici regole dei congressi che terremo a partire dal 17 settembre.
Noi vogliamo che siano congressi veri, che portino all'attenzione le istanze e le esigenze reali della società, evitando le strumentalizzazioni verticistiche o le pressioni delle lobby variamente interessate.
Vogliamo un salto di qualità deciso, perchè il nostro è un partito in grado di portare avanti proposte serie e costruttive ed in questo si distingue da tutto il resto della politica italiana, ed è per questo che i nostri non saranno congressi di numeri e conte, ma bensì di proposte e soluzioni.
Noi partiamo proprio dalla base, da quel bellissimo incontro senza simboli e senza cravatte durante il quale abbiamo conosciuto, proprio a Lignano Sabbiadoro, una bellissima fetta della gioventù friulana.
domenica 17 luglio 2011
Uomini e Numeri
Leggiamo con curiosità l'analisi "elettorale" di Renato Mannheimer pubblicata oggi sul Corriere della Sera. Oltre ai numeri ed oltre alle considerazioni tecniche del bravissimo sociologo, credo si possa e si debba fare qualche considerazione politica.
La statistica, ci hanno insegnato, è spesso l'arte di "nascondere i numeri", ma più volentieri pensiamo che sia l'arte di "spiegare i numeri"; oltre a questo, in ambito politico, i numeri restano pur sempre persone, idee, proposte, ed è di questo che vogliamo parlare.
Il professore fa bene a chiedersi cosa potrebbe cambiare nello scacchiere nazionale se prendesse davvero corpo l’ipotesi di nuove consultazioni politiche da tenersi in autunno o al massimo nella prossima primavera, così come vengono oggi fortemente richieste dall'opposizione. E fa bene a dirci che "nessuno può saperlo in questo momento".
In un momento di forte indecisione, infatti, una parte sostanziale dell'elettorato prenderà le proprie decisioni all'ultimo istante, e questo va sempre tenuto in grande considerazione.
Però, se un elemento importante è "la forte crescita di consensi per il centrosinistra, dovuta anche alla spinta degli esiti delle ultime amministrative e dei referendum", d'altro canto si vede "un significativo decremento del PdL" che si contrappone ad una Lega che pare essere rimasta quasi indenne dalle ultime vicende di governo, "pur con un lieve calo rispetto a gennaio".
L’UDC, forte della sua coerenza politica e di programma, resta stabile, e questo conferma la correttezza della nostra condotta: non siamo qui a cercare voti e poltrone di comodo, ma a proporre un insieme di valori e di proposte che vanno oltre l'attuale situazione politica, guardando al futuro del paese.
In un momento di così forte indecisione, noi insieme al Terzo Polo siamo la forza decisiva per governare l'Italia, per governarla bene e meglio di quanto fatto da questo esecutivo.
(Considerazioni e pensieri tratti dall’analisi di
Renato Mannheimer per il Corriere della Sera)
sabato 16 luglio 2011
L'Unione Dei Giovani
Forse dovremmo cambiare sigla, nome, tutto. Forse dovremmo davvero chiamarci UDG, l'Unione dei Giovani.
Quello visto venerdì sera a Punta Faro, a Lignano, non è stato un semplice incontro, un appuntamento estivo, un bicchiere in allegria: è stato invece un momento bello insieme a giovani belli.
Belli delle loro idee, del loro impegno, della serietà che si nasconde dietro ai loro sorrisi, la stessa serietà con cui hanno deciso di spendersi e riconoscersi nei valori e negli obiettivi dell'UDC. Anzi, scusate, dell'UDG!
La Politica che Vorrei è soprattutto la politica che vogliono loro, quella che con poche parole e tanta grinta hanno ribadito nei loro discorsi, pochi dal palco e molti tutti insieme. Discorsi fatti anche di battute, di sorrisi e di allegria, perchè questa è la politica che "loro" stanno insegnando a "noi": una politica che guarda al futuro con serenità e fiducia, perchè sarà un futuro costruito con le loro mani.
Noi dell'UDC possiamo mettere a disposizione l'esperienza, il lavoro, quel tipo di "organizzazione" che aiuta a raggiungere i grandi risultati; loro dell'UDG hanno dimostrato un entusiasmo ed una vitalità che contagia, che è la base di ogni successo.
(Foto di Aura Lazzarini)
Per documentare la serata abbiamo scelto una foto "leggera", perchè quelle di gruppo, quelle che dimostrano la bellissima partecipazione le pubblicheranno tutti... noi abbiamo preferito dimostrare con i sorrisi lo spirito vero dell'iniziativa. E non preoccupatevi se magari diranno che eravate "quattro gatti" oppure vi chiameranno "comparse", perchè quello che è stato voi lo sapete benissimo.
Mentre altri cercano di uccidere il presente
voi fate nascere il futuro.
venerdì 15 luglio 2011
Pensiamo alle famiglie
Ribadiamo un ordine del giorno presentato alla camera dall'onorevole Capitanio Santolini e dal "nostro" onorevole Angelo Compagnon, a margine della discussione sul cosiddetto testamento biologico.
Nel mezzo di pesanti discussioni, giuste e doverose ogni volta che si parla di temi etici che toccano la coscienza di tutti, vogliamo una volta di più far presente che l'UDC difende, tra i suoi valori fondanti, quello della famiglia.
Una famiglia che può trovarsi in condizioni difficili, terribili, condizioni nelle quali deve essere assistita nelle scelte etiche ma prima di tutto nella gestione di emergenze che non si possono nemmeno descrivere a parole.
Vi lascio alle parole dell'Ordine del Giorno
9/2350-A/33 del 12 luglio 2011...
La Camera, premesso che: le famiglie dei malati terminali si trovano ad affrontare spese molto onerose per raggiungere i centri specializzati di cura e sono costrette a provvedere personalmente alle cure in assenza di personale dedicato reperibile, con conseguente diminuzione dell'attività lavorativa da cui necessariamente sono distolti per attendere alle incombenze continue che l'assistenza assidua al malato impone.
Premesso che è indispensabile integrare le famiglie nel percorso assistenziale attraverso la più profonda «alleanza terapeutica» tra medici, personale sanitario e genitori, altri affidatari del malato, specie se minore. Solo attraverso il coordinamento e l'integrazione tra servizi e professionalità distinte si può costruire un'assistenza rispondente e adeguata alle esigenze del malato e della sua famiglia che ne soffre le dolorose conseguenze in termini di stress e di sovraccarico di impegno fisico e morale,
Impegna il Governo
a valutare la possibilità di fornire strumenti previdenziali e assistenziali adeguati e commisurati alle esigenze delle famiglie dei malati, e di quanti si prendono direttamente cura del malato terminale, fornendo il massimo supporto al nucleo familiare.
UDC: noi ci crediamo davvero, ci impegniamo davvero
giovedì 14 luglio 2011
Manovra: è la fine delle professioni?
Sono anni che l'UDC propone riforme per la modernizzazione delle professioni, che sono una grande risorsa del Paese, ma ora il governo vuole "semplicemente" cancellarle con un colpo di spugna, tradendo ogni promessa del passato
L'emendamento proposto dal governo è incostituzionale per contrasto con gli articoli 33 e 35 della nostra Costituzione e con i diritti fondamentali garantiti dalla responsabilità professionale; trasformare tutto il mondo professionale in imprese commerciali porta ad un azzeramento della qualità, alla mancanza di un serio controllo deontologico, all'assenza di responsabilità nell'esercizio delle proprie delicate funzioni.
L'UDC vuole e richiede una riforma seria, fatta alla luce del giorno e non con i ricatti notturni; se le norme saranno confermate siamo pronti al referendum abrogativo, ed Angelino Alfano, nella sua doppia veste di ministro competente e di segretario politico del PdL, intervenga ora o taccia per sempre.
(ringraziamo l'onorevole Pierluigi Mantini per questa segnalazione)
Allegati
mercoledì 13 luglio 2011
Quando la casa brucia
"Quando la casa brucia, bisogna solo spegnere l'incendio prima possibile"
Da queste parole di Pier Ferdinando Casini nasce l'impegno della nostra opposizione che con un gesto di responsabilità mette il governo nelle condizioni di approvare entro il fine settimana una manovra che per tanti versi non condividiamo.
Ci aspettavamo un segno, un gesto di sensibilità istituzionale da parte del Presidente del Consiglio che invece è rimasto fermo nell'autosufficienza che ormai sembra essere un "qualcosa" che riguarda solo lui; facciamo questo gesto di responsabilità anche, ma non solo, per rispondere all'appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e tutto meno che perchè ce l'ha chiesto la maggioranza.
Da anni diciamo che questo paese si salva solamente se formiamo una coesione più ampia, ma non tutti nell'opposizione sembrano esserne consapevoli. Oggi la drammaticità della situazione sta facendo riflettere le forze più responsabili, ed è il momento di non guardare al palazzo ma all'interesse degli italiani.
martedì 12 luglio 2011
In cordoglio di Roberto Marchini
Esprimiamo tutto il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia del caporal maggiore Roberto Marchini, nel momento in cui la notizia della morte di un altro soldato italiano in Afghanistan ci addolora profondamente e ci porta a rivolgere il nostro sostegno ai militari che con grande coraggio continuano a prestare il loro servizio in uno scenario pieno di rischi.
Allegati
lunedì 11 luglio 2011
Economia, vacanze e manovra economica
Parliamo delle "cose di casa" e dunque dell'economia delle vacanze, motore di crescita e ricchezza di Lignano Sabbiadoro; forse non sono proprio tempi di vacche grasse, ma se non può essere crescita, almeno lasciateci la sopravvivenza!
Ci fa venire i brividi giusta e fredda analisi di Deodato Scanderebech, responsabile turismo dell'UDC, quando dice che "nella manovra non c'e' niente per la crescita dell'Italia, meno ancora per lo sviluppo del turismo italiano; la Brambilla è assente, e soprattutto in un momento nero per il turismo italiano avrebbe dovuto dare dei segnali".
Infatti un'indagine dell'Associazione per la Difesa e Orientamento Consumatori rileva che solo il 20% degli italiani quest'anno andrà in vacanza ed il 62% lo farà per una sola settimana, e questo a fronte di un aumento medio della spesa per famiglia di 200 euro.
Questi dati devono far riflettere il ministro del Turismo che deve smettere di ingannare il settore turistico propagandando spot illusori e dati fantasiosi e devono esortarlo ad occuparsi seriamente di portare avanti con i fatti un progetto di politica attiva e di grande impatto per l'economia del Paese.
Dobbiamo puntare sulle ricchezze storiche, culturali, ambientali ed enogastronomiche dal momento che il nostro Paese è tra le poche realtà al mondo che possano vantare un simile patrimonio.
Questo Governo sta producendo seri danni all'economia italiana, dunque il Ministro Brambilla venga in aula con urgenza ed esponga proposte serie per il rilancio del turismo, oppure ne tragga le conseguenze dimettendosi!
domenica 10 luglio 2011
Lignano Sabbiadoro ospita "La Politica che Vorrei"
Amici! Vi ricordo l'importante appuntamento di Venerdì 15 Luglio, a Punta Faro di Lignano Sabbiadoro, con "La Politica che Vorrei", gruppo giovanile dell'UDC friulana che organizza un incontro al fine di avvicinare le nuove generazioni al mondo della politica di stimolarle al confronto sulle tematiche che stanno a loro più care.
Il programma della giornata è il seguente:
- ore 17.00 ritrovo presso il piazzale dello Stadio Friuli, a Udine
- ore 17.30 partenza della corriera alla volta di Lignano
- ore 18.30 arrivo a Punta Faro
- ore 19.00 aperitivo, tutti insieme, col sorriso
- ore 20.00 intervento dell'onorevole Angelo Compagnon
e degli organizzatori - ore 20.30 cena a buffet
- ore 22.00 passeggiata per la nostra bellissima Lignano
- ore 23.00 ritorno a Udine
E' importante esserci e coinvolgere i nostri giovani iscritti e simpatizzanti e, perchè no, anche i tanti giovani curiosi della politica e soprattutto desiderosi di una politica nuova, diversa ed al passo con le loro esigenze e con il loro futuro.
Siete dunque tutti invitati e... diffondete la notizia!
sabato 9 luglio 2011
Decreto Sviluppo: Disabilità e Diritto alla Dignità
Il lavoro è dignità. Attualmente i datori di lavoro, pubblici e privati, possono essere autorizzati ad assumere in un’unità produttiva un numero superiore a quello prescritto di lavoratori aventi diritto al collocamento obbligatorio, portando le eccedenze a compenso del minor numero di lavoratori assunti in altre unità produttive della medesima regione.
Le imprese sono però vincolate al rispetto di una complessa ed onerosa procedura che impone di distribuire sul territorio le assunzioni secondo regole e percentuali predeterminate, incoerenti con le esigenze sia delle imprese sia dei lavoratori disabili.
Con l'Ordine del Giorno dell’UDC a firma Binetti, De Poli, Testa e Delfino il Governo viene impegnato a valutare la possibilità di semplificare la normativa in tema di collocamento obbligatorio al fine di una sua applicazione semplice e trasparente, a vantaggio sia delle imprese che dei lavoratori diversamente abili.
UDC: solidarietà concreta e vera
venerdì 8 luglio 2011
Decreto Sviluppo: ancora per il sostegno all'agricoltura
Come abbiamo più volte indicato, i ricavi delle imprese agricole da diversi anni sono compressi tra costi di produzione in aumento e prezzi all’origine non remunerativi e caratterizzati da forte volatilità.
L’Ordine del Giorno dell’UDC, a firma dell'onorevole Cera, impegna il Governo ad attuare un Piano di Interventi dettagliato e mirato al rilancio ed all’impulso della competitività del settore agroalimentare nazionale, nonché alla promozione di misure volte ad assicurare maggiore liquidità alle imprese agricole per tutelarne il reddito.
Noi nell'agricoltura, friulana e nazionale, ci crediamo davvero, ci impegnamo davvero.
L’Ordine del Giorno dell’UDC, a firma dell'onorevole Cera, impegna il Governo ad attuare un Piano di Interventi dettagliato e mirato al rilancio ed all’impulso della competitività del settore agroalimentare nazionale, nonché alla promozione di misure volte ad assicurare maggiore liquidità alle imprese agricole per tutelarne il reddito.
Noi nell'agricoltura, friulana e nazionale, ci crediamo davvero, ci impegnamo davvero.
giovedì 7 luglio 2011
Decreto Sviluppo: sostegno all'agricoltura
L’età media degli agricoltori italiani continua a crescere e gli abitanti delle zone urbane sono ormai, da tempo, in numero maggiore rispetto a quelli delle campagne. Riconoscere come una priorità il ricambio generazionale ed incoraggiare la nascita di nuove imprese, oltre che rafforzare quelle già esistenti, è una priorità che tiene conto delle famiglie, del lavoro, del futuro dei nostri figli.
L'Ordine del Giorno a firma dei nostri onorevoli Mondello e Delfino impegna il Governo a mettere in atto misure concrete di sostegno per i giovani imprenditori agricoli al fine di sostenere il ricambio generazionale nel settore.
UDC: chiedete agli altri, cosa fanno loro...
mercoledì 6 luglio 2011
Decreto Sviluppo: favoriamo l'occupazione giovanile
Il mercato del lavoro è sempre più competitivo e "spietato", ed i nostri giovani si trovano spesso in difficoltà nel trovare un'occupazione dignitosa e tale da dare garanzie sul futuro; senza garanzie, però, non si può pensare di "mettere su famiglia", non si può scherzare d'azzardo sul domani dei figli, non c'è insomma un futuro.
Il tema del lavoro è dunque centrale nell'intera discussione sul ruolo e l'importanza della famiglia e sul futuro stesso del Paese.
In questo ambito è evidente che il rilancio del contratto di apprendistato è fondamentale per il rafforzamento del rapporto tra mercato del lavoro e sistema
dell’istruzione e della formazione professionale.
Nell'Ordine del Giorno dell’UDC a firma degli onorevoli Lorenzo Ria e Nedo Poli, chiediamo al Governo di valutare la possibilità di introdurre un credito d’imposta ovvero misure di riduzione della contribuzione previdenziale dovuta dai datori di lavoro per gli apprendisti, al fine di valorizzare l’importante strumento dell’apprendistato e così di contribuire al miglioramento del mercato del lavoro.
UDC: la famiglia al centro, sempre
martedì 5 luglio 2011
Decreto Sviluppo: aiutiamo la nostra agricoltura
Il settore agricolo è uno dei capisaldi della nostra economia, e questo è tanto più vero in un Friuli fatto di agricoltura spesso tradizionale, che va dal granturco ai vigneti.
Questo settore riscontra però un valore della produzione ed un reddito per addetto peggiori di quelli degli altri stati europei, e peggio ancora la distanza con i nostri "vicini di casa" appare farsi sempre più ampia.
Pur essendo aumentato il valore della produzione al netto dei consumi intermedi, resta comunque alto il divario rispetto alla media europea ed esiste una forte preoccupazione per un peggioramento del rapporto tra costi e prezzi di vendita.
L'Ordine del Giorno dell'UDC, a firma del nostro onorevole Teresio Delfino, impegna il Governo ad adottare urgenti provvedimenti di tipo legislativo in grado di individuare le risorse necessarie al fine di ridare slancio e vigore all’azione e all’impegno degli imprenditori agricoli.
UDC: Un Discorso Concreto
lunedì 4 luglio 2011
La Politica che Vorrei: Incontro a Lignano Sabbiadoro
“La politica che vorrei” è un gruppo di giovani nato con lo scopo di avvicinare i giovani al mondo della politica e stimolarli così al confronto sulle tematiche che stanno a loro più care.
Proprio per questo organizzano un evento, VENERDI’ 15 LUGLIO a PUNTA FARO, LIGNANO SABBIADORO, e noi dell'UDC di Lignano siamo orgogliosi di poterli ospitare ed aiutare a diffondere il messaggio di una politica sana e trasparente!
UDC: Uniti Dovunque Conta
domenica 3 luglio 2011
Decreto Sviluppo: Graduatorie del Personale Docente
L'Ordine del Giorno a firma dei nostri deputati Renzo Lusetti e Luisa Capitanio Santolini fa notare come all'interno del decreto sviluppo vi sia un emendamento che riconosce al personale docente a tempo determinato il diritto a una speciale
valutazione per coloro che prestano servizio in sedi particolari.
Fare le graduatorie in base all’appartenenza territoriale e non in base al merito è una forma di discriminazione ed una palese violazione del principio costituzionale di uguaglianza, e dunque l'Ordine del Giorno dell’UDC impegna il Governo a modificare la norma in questione che va palesemente in senso opposto rispetto al principio di meritocrazia.
UDC: Una Difesa Concreta dei diritti di tutti
sabato 2 luglio 2011
Decreto Sviluppo: Ministeri al Nord
L'Ordine del Giorno dell'UDC, a firma del nostro deputato Gian Luca Galletti, entra nel merito delle voci e delle dichiarazioni su un presunto trasferimento di alcuni ministeri, oggi con sede a Roma, in città della Lombardia e più in generale al Nord, con conseguente aumento dei conti pubblici.
Lo spostamento di tali enti pubblici è inoltre contrario a quanto espresso dalla Costituzione, secondo cui “Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento”.
L’ordine del giorno approvato dispone che le sedi dei ministeri non vengano trasferite per non gravare con spese inutili le tasche dei cittadini e si propone di scongiurare duplicazioni onerose di compiti e funzioni.
UDC: basta spot elettorali, parliamo di cose serie
venerdì 1 luglio 2011
Decreto Sviluppo: Concessioni Demaniali
L'Ordine del Giorno dell'UDC a firma degli onorevoli Scanderebech, Ciccanti e Mereu interviene sul delicatissimo argomento delle concessioni demaniali, argomento al quale Lignano Sabbiadoro è particolarmente sensibile, dato che la nostra spiaggia è direttamente interessata da queste disposizioni.
Il decreto conteneva in origine disposizioni volte a definire la problematica relativa alle concessioni demaniali, introducendo un diritto di superficie ventennale sulle aree inedificate formate da arenili.
Le suddette disposizioni sono state ora stralciate lasciando spazio ad una approfondita e scrupolosa discussione, al fine di risolvere la situazione e con essa i problemi e le difficoltà già denunciate dagli interessati.
UDC: l'economia è solo quella reale
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