Ribadiamo un ordine del giorno presentato alla camera dall'onorevole Capitanio Santolini e dal "nostro" onorevole Angelo Compagnon, a margine della discussione sul cosiddetto testamento biologico.
Nel mezzo di pesanti discussioni, giuste e doverose ogni volta che si parla di temi etici che toccano la coscienza di tutti, vogliamo una volta di più far presente che l'UDC difende, tra i suoi valori fondanti, quello della famiglia.
Una famiglia che può trovarsi in condizioni difficili, terribili, condizioni nelle quali deve essere assistita nelle scelte etiche ma prima di tutto nella gestione di emergenze che non si possono nemmeno descrivere a parole.
Vi lascio alle parole dell'Ordine del Giorno
9/2350-A/33 del 12 luglio 2011...
La Camera, premesso che: le famiglie dei malati terminali si trovano ad affrontare spese molto onerose per raggiungere i centri specializzati di cura e sono costrette a provvedere personalmente alle cure in assenza di personale dedicato reperibile, con conseguente diminuzione dell'attività lavorativa da cui necessariamente sono distolti per attendere alle incombenze continue che l'assistenza assidua al malato impone.
Premesso che è indispensabile integrare le famiglie nel percorso assistenziale attraverso la più profonda «alleanza terapeutica» tra medici, personale sanitario e genitori, altri affidatari del malato, specie se minore. Solo attraverso il coordinamento e l'integrazione tra servizi e professionalità distinte si può costruire un'assistenza rispondente e adeguata alle esigenze del malato e della sua famiglia che ne soffre le dolorose conseguenze in termini di stress e di sovraccarico di impegno fisico e morale,
Impegna il Governo
a valutare la possibilità di fornire strumenti previdenziali e assistenziali adeguati e commisurati alle esigenze delle famiglie dei malati, e di quanti si prendono direttamente cura del malato terminale, fornendo il massimo supporto al nucleo familiare.
UDC: noi ci crediamo davvero, ci impegniamo davvero
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