Se lo slogan del Terzo Polo è "Io Cambio l'Italia", ora si tratta di tracciare un programma di lavoro per giungere a questo risultato.
Pensandoci bene, perchè non riprendere in mano la cosiddetta Agenda Draghi, sviluppata dal Governatore della Banca d'Italia e futuro capo della Banca Centrale Europea?
Bisogna però stare molto attenti, perchè adesso come non mai è necessario restare uniti ed affrontare la tempesta tutti insieme, prendendo le scelte indispensabili al Paese; aver rimandato per tre anni questo approccio, questo indispensabile approccio, ci ha portati infatti al varo di una manovra economica esorbitante ed iniqua.
Ed allora vediamo cosa fare...
Il primo punto da seguire è l'abolizione dei famigerati tagli lineari, che impediscono una corretta assegnazione delle risorse e non consentono di premiare le amministrazioni serie e virtuose, facendo un "di tutta l'erba un fascio" senza ragione nè ragionevolezza.
Il secondo punto da seguire è una riduzione importante delle tasse sui redditi dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese, aiutando così chi si trova oggettivamente in difficoltà e rilanciando veramente l'economia del paese.
Il terzo punto è un programma di aiuti alle piccole e medie imprese, per consentirne una reale ricapitalizzazione, dando loro forza e solidità nell'affrontare sia le situazioni di crisi che i nuovi mercati, soprattutto internazionali.
Il quarto punto è fondamentale e riguarda un serio, serio, serio programma di miglioramento del livello di istruzione del Paese, proponendoci da un lato di raggiungere l'eccellenza in campo internazionale e dall'altro un aumento di almeno il 10% del numero dei laureati.
Il quinto momento del nostro impegno riguarda lo sviluppo di un solido e moderno sistema di concorrenza nei pubblici servizi, nel quale il cittadino sia da un lato più garantito e più protetto rispetto alla situazione attuale e dall'altro possa avere servizi migliori a prezzi di vantaggio.
Il sesto momento deve essere quello della modernizzazione del Paese, attraverso un nuovo sistema di infrastrutture, perchè l'attuale situazione determina incertezze nei programmi, carenze nella valutazione e selezione delle opere prioritarie, sovrapposizione delle competenze per cui tutti parlano e nessuno decide, inadeguatezza delle norme sull'affidamento e sul controllo dei lavori. E tutto questo significa opere meno utili e più costose che in altri paesi.
Al settimo posto noi dell'UDC mettiamo il necessario riequilibrio del mercato del lavoro, rivedendo il principio di una flessibilità che tutela i lavoratori a tempo indeterminato ma punisce il precariato colpendo così in maniera avvilente le giovani generazioni.
E, per finire, all'ottavo punto mettiamo senza dubbio una seria politica di incentivazione della prsenza femminile nella società, sia in quella del lavoro che in quella sociale, a tutti i livelli ed in tutte le situazioni.
Queste riflessioni non sono in ordine di importanza,
non ci sono priorità: sono otto punti da fare tutti,
subito, senza indugi.
non ci sono priorità: sono otto punti da fare tutti,
subito, senza indugi.
UDC: Un Discorso Concreto
e gli altri?
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